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DALLA VENEZIA, S.T. (torso maschile)

David DALLA VENEZIA

 

Nato a Cannes nel 1965, David Dalla Venezia ha maturato un singolare linguaggio pittorico, dove l’approfondimento della figura umana in relazione alle cose che la circondano ne è la matrice fondamentale. I riferimenti culturali dai quali l’artista si emancipa sono il Lowbrow o Surrealismo Pop, sorto alla fine degli anni Settanta negli ambienti underground della West Coast americana, ed uno di più alto profilo, che attinge i suoi archetipi dalla mitologia classica, dalle successive elaborazioni psicoanalitiche di Freud e Jung, e dalle speculazioni filosofiche di Schopenhauer, Nietszche, Severino.

Investigare l’inconscio per offrire una visione del mondo dove il sogno si confonde con la realtà e la finzione si ripete, consente a David Dalla Venezia di operare su un duplice livello: estetico-narrativo da un lato, filosofico-metafisico dall’altro. L’impianto scenografico, la moltiplicazione di personaggi uguali a se stessi, i simboli che agiscono come attori, appropriandosi della vita dell’oggetto raffigurato, l’intreccio di citazioni e motivi iconografici della classicità, del barocco e della cultura figurativa moderna, all’interno di uno spazio senza tempo e in continuo divenire, fanno sì che questi suoi dipinti risultino come eventi unici, irripetibili ma riconoscibili, senz’altro non episodici. Opere che richiamano in parte gli imperativi dogmatici del Kitsch (l’eccezionale movimento di pittura figurativa internazionale teorizzato dal norvegese Odd Nerdrum), la cui Biennale si è realizzata a Venezia nelle sale di Palazzo Cini a San Vio, a partire dal 17 settembre 2010, proprio grazie alla curatela dell’artista.

 

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