Dal 1981, Paolo Baruffaldi crea ogni anno un manifesto per il Carnevale di Venezia. Il progetto nasce sempre da un’idea originale dell’artista, tratto  dalla Commedia dell’Arte e dai nuovi miti e personaggi della quotidianità. Abbiamo visto Pulcinella e Arlecchini tradizionali, vestirsi e spogliarsi come modelli del made in Italy. Ironia, denuncia, gioco della fantasia.

Sullo sfondo sempre la Venezia “Serenissima”, sicura del fascino immutabile nel tempo, nonostante le intemperie dei tempi odierni  che la sfregiano con costruzioni e progetti insensati e temerari. Nel suo nome, infatti, molti contemporanei si arricchiscono senza remore e dignità, avendo abbandonato da tempo lo spirito che l’animò nei secoli . Ma questi sono avvoltoi che passeranno.

Carnevale guarda a questi fantocci politici con disincanto, ma anche con la giusta durezza. Balli, canti, feste dovrebbero avere come tema proprio l’attualità. Per denunciare e fustigare questi personaggi, attraverso la semplice esposizione delle loro foto accompagnate dalle promesse elargite negli anni, in nome di Venezia, mentre riempivano i propri conti in banca e le proprie ville.

Nell’immagine di quest’anno, Pulcinella guarda a sinistra e la Bautta a destra, come se la realtà rimanesse fuori da questa scena con S.Giorgio sullo sfondo a fare da testimone. Bisognerà certo riportare la realtà dentro l’immagine, ma prima spingiamo fuori gli usurpatori di questi anni recenti.

 

La galleria BAC ART STUDIO, durante il periodo del Carnevale espone tutti i manifesti disegnati da Baruffaldi proponendoli al prezzo “politico” di 10 euro.